greg - bugra balci from Turkey - me
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Venerdì 14 dicembre 2007 ore 21
Sala Verdi del Conservatorio di Parma
via del Conservatorio, 27
Nell'ambito della rassegna
"PerCorsi"
concerto jazz delabouTowNtrio
ALESSANDRO SGOBBIO pianoforte
ROBERTO BONATI contrabbasso
GREGORIO FERRARESE batteria
musiche di
alessandro sgobbio, roberto bonati, john taylor.
Ingresso libero
Si conclude all'insegna del jazz la rassegna “PerCorsi 2007” organizzata dal Conservatorio "A. Boito" di Parma che ha visto esibirsi gli allievi iscritti ai Corsi Superiori DI Alta Formazione Artistica e Musicale.
In programma musiche originali di Alessandro Sgobbio (giovane pianista studente del Biennio di II livello del Corso di Jazz) e Roberto Bonati (Docente del Corso di Jazz presso il Conservatorio di Parma); improvvisazione, richiami alla tradizione afroamericana ed europea, evocazione di antiche melodie di tradizione popolare.
info: ParmaFrontiere, 0521 200688
Etichette: Musica
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Per chi se li è persi, perchè non li perda.(punto).
Di fronte all'arte di Glenn Gould è ammesso solo un silenzio attento.
Qui ogni nota di bach trasuda emozione e rivelazione.
Partita no.2 (estratto dal documentario)
Partita no.6 in Mi minore (part1)
Oggi ho suonato con il camus per la diretta di Rossoalicetv a Milano, giusto per dare un po' di numeri: 300km in auto e un'ora di musica per il pubblico cibernetico. Bellissimi gli JungleStudios ai Navigli, simpatici i fonici....certo però che suonare senza un pubblico reale, è davvero straniante! Impossibile captare istantaneamente il feedback della platea, entrare in contatto con chi dall'altro lato dell'LCD osserva lo spettacolo...mah.
Ci ho pensato un po' su, e giustappunto in serata ho fatto una capatina al concerto del pianista Alexander Romanovsky. Beh ragazzi, 'sto pischello ucraino è proprio un talento della natura. Che musicalità! E ha solo 23 anni: pubblico in delirio, tre bis, applausi strappati all'agricoltura...
E pensare che fior fior di giornalisti nostrani perdono inchiostro e dignità per tessere le lodi di pianisti non più enfant e giammai prodige (non faccio nomi: g.....ni al..vi). Ergo, dopo questa indimenticabile recital pianistico ribadisco che le recensioni, le spiegazioni tecniche, le giustificazioni stilistiche servono per difendere chi, pur non essendo "bravo", vuole o cerca di passare per tale.
Il bravo musicista (il giovane Romanovsky) crea emozioni, punto. Sei lì in platea che ascolti, osservi e non credi ai tuoi occhi e alle tue orecchie, ti emozioni, applaudi. E' così che doveva andare e così infatti è andata.
Applaudono tutti, pianisti presenti compresi: esaltati, sconsolati, nascosti tra le poltrone dell'auditorium, già post-venticinquenni, da oggi in cerca di una nuova professione, o di concerti per pubblico virtuale.
E fu sera e fu mattina: 4 ottobre.
Alexandrovsky da Parmaburgo
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