venerdì 23 febbraio 2007

Dopo un lungo travaglio


Mercoledì 21 ore 21. Grande giorno: ho visto e sentito "live" il grande Marco Travaglio!
Con grande entusiasmo e quindici euro raggiungo la chiesa di S.Cristina. In ritardo - come al solito - e pronto ad acquistare "La scomparsa dei fatti" per chiedere un autografo a fine dibattito. Eppure sono le 21 in punto, l'incontro è già cominciato, la chiesa gremita di gente. Compro una copia del libro e a fatica mi ricavo un angolino di pilastro accanto ad altri spettatori. Un don Luciano in buona forma, intanto, racconta a Travaglio - seduto dietro l'altare, dietro di lui un grande striscione: P A C E - momenti della sua vita di prete "scomodo", per la curia e per il consiglio comunale ormai arci-stufi delle sue invettive filo-comuniste affisse all'ingresso della chiesa: striscioni contro la guerra, o di solidarietà agli sfrattati dal comune.
Martin Luther Scaccaglia resiste, non molla.

Il don si siede e Travaglio parte. Non sputa mai, non si concede pause. Snocciola eventi e date, tangenti e sotterfugi, dichiarazioni e smentite. Si potesse riprodurre al pianoforte quella incredibile prontezza dialettica, ne uscirebbe uno Strawinsky/Jarrett Duo. Proprio in serata, l'oratore torinese. Ora ironico ora drammatico, Travaglio "punge" il pubblico, e il "suo" pubblico reagisce, ride e applaude calorosamente. Ci si sente davvero meno soli mentre tra una battuta e l'altra si metabolizza tutti insieme la lista dei reati collezionati da Berlusconi, Andreotti, Previti e Dell'Utri.

Il Governo è caduto - e del doman non c'è certezza, ché al potere potrebbe tornare di nuovo il selfmademan di arcore - ma per adesso lasciateci riassaporare la dolce scoperta: non ci hanno ancora rincog...niti! Non tutti, almeno. Non del tutto.

Nessun commento: