mercoledì 4 aprile 2007

Giovanni Allevi? Un mio giudizio con un buon 18% di polemica e 7 video-confronti

Oggi non mi sono alzato con la voglia di produrre moralismo, ma avverto come necessario e impellente scrivervi dieci righe dopo l'ascolto/visione di quattro/cinque brani del pianista Giovanni Allevi su youTube. Perchè tutto ciò?
Così. Ho visto i video giusto per farmi un'idea.
Giusto perché sono un pianista anch'io, e quindi...
Giusto perché non passa giorno che un amico amica qualsivoglia-essere-pensante non mi tiri fuori dal cilindro 'sto nome sonante, stra-infarcito di lodi e meriti ineffabili.

Perché allora non provare a fare chiarezza su questo Indy Viduo, ormai - a detta di "tutti" - distante un tiro di sasso dall'Olimpo della Musica, dove pare sia quasi pronta per lui una camera d'onore, con dirimpettai del calibro di Brahms e Debussy?

Sarò breve (...), ma soprattutto fornirò in questa sede alcuni antidoti pratici spero utili per delimitare la vostra allevite.

PROLEGOMENI
_A fine marzo il capelluto pianista Allevi ha fatto tappa in quel di Parma, tenendo una conferenza nientemeno che alla sede dell'Università (la mattina dopo il concerto tenuto all'Auditorium Paganini). Cosa c'è di male? Nulla, se non fosse che mai così tanti sforzi economici e mediatici siano stati elargiti in passato per alcuni illustri artisti del calibro di Pierre Boulez o, per rimanere in ambito jazzistico, dei pianisti John Taylor, Misha Alperin (e anche del percussionista Pierre Favre, famosi in tutto il mondo per i dischi pubblicati dalla ECM), tenutisi in questi anni proprio nella città del buon salume (e, dicono alcuni, del buon governo o, similarmente, delle rotonde). Ma torniamo al virus.
PROBLEMATA_Giovanni Allevi è un buonissimo pianista, questo è fuor di dubbio: tecnica precisa, ottima padronanza dello strumento, buona musicalità. Il punto, però, non è questo.
Perché nel mondo ci sono non meno di tre/quattromila ottimi pianisti. Il punto è che
- sempre a mio avviso - l'arte di questo simpatico giovanottone si esaurisce nella sua - molto valida, ma non poi così sopraffina - perizia tecnica.
Maggior pregio e peggior difetto di questo ragazzo coincidono: technical or not technical? this is the problem(ata).
ETICA EST_Allevi si presenta come un pianista di jazz. I suoi brani suonano più o meno come canzoni di musica leggera italiana - melodia alla mano destra e accompagnamento alla sinistra - decisamente molto orecchiabili e decorati qua e là da shvolazzanti orpelli (arabeschi, arpeggi). Un altro esemplare nostrano, anch'egli luminare della RMS (Régia Musica Spensierata), è il geniale Ludovico Einaudi, di cui basterebbe osservare la prima pagina di una qualsiasi delle sue partiture (Edizioni Ricordi) per comprenderne la reale statura intellettuale, e quindi della bolla mediatica che lo agghinda. Einaudi? Vogliamo Giulio!
ETICA OVEST_Quella del tastista di Ascoli Piceno è decisamente retorica, e secondo il mio modesto parere, tremendamente barocca. E' la sagra della reificazione, dello svuotamento compiaciuto di linee e tecnicismi estrapolati da linguaggi musicali che all'origine sortivano ben più elevati risultati, sia espressivi sia musicali.
CON CLUSIONE_A mio avviso nel fenomeno Allevi c'è poco contenuto artistico, media bravura, troppo marketing. Non è che uno debba per forza raggiungere Beethoven per non ricevere critche, qui il problema è che si vuole far credere al pubblico medio (ahimè spesso privo di apparati critici adeguati) che questa musica reazionaria e suonata in stile post-romantico e un po' jazzato, sia non solo musica contemporanea, ma addiritura la migliore in circolazione, quando in realtà con Allevi non siamo nè di fronte ad un jazzista, men che meno di fronte ad un musicista di musica contemporanea. Con tutto il rispetto per la direzione intrapresa da questo pianista, il suo pianismo rientra e resta nello stile dell'intrattenimento semplice (il famoso easy listening), ben occultato da buone capacità tecniche, melodie stile morricone e un pizzico di ironia che in questi casi salda il tutto.

E il povero appassionato di musica? Andrà nel negozietto di fiducia a comprare in buona fede Joy o No Concept di Allevi, privandosi così di un cd di piano solo di Keith Jarrett (Vienna Concert, Paris Concert, La Scala, Koln Concert, giusto per citare quattro capolavori) o di Live in Tokyo di Brad Mehldau. Risultato? Dopo aver saturato i canali della musica pop e rock, i cialtroni cominciano a far carriera anche nel jazz e nella classica, abbassando così il livello culturale non solo di chi la musica la ascolta, ma anche di chi si impegna a suonarla. Se sette anni fa un 18tenne come me ha potuto ascoltare (e ancora ascolta) con rispetto i dischi di Jarrett, oggi un novello musicista che seguisse le campane della pubblicità prenderebbe (e forse già prende) come proprio vate(r) un Allevi qualunque, assurgendolo a modello di pianismo artistico. Come si chiama questo? In due parole: delitto culturale.

Alla luce di queste mie personali considerazioni, cos'è che manca al fruitore medio per poter esprimere un giudizio realmente personale su un pianista compositore esecutore, al netto degli indottrinamenti pubblicitari? Orbene signori, manca il confronto.


CON FRONTI(1)_Allevi afferma di suonare del jazz e di comporre musica "contemporanea": ma siamo sicuri di sapere di cosa si sta parlando? Conosciamo altri pianisti jazz? E compositori di musica contemporanea?
Confidando allora nel grande potere comunicativo della Musica, andiamo ora ad ascoltarci mezzo chilo di buon pianismo jazz, o se si vuole, di Musica con la M e la Q maiuscola.
Seguono tre esempi di Keith Jarrett e uno di Brad Mehldau.








CON FRONTI(2)_Sorpresi? Per concludere, ecco qui tre gemme di "musica contemporanea", ma quella vera: di Gyorgy Ligeti lo studio Fanfares (eseguito da Volker Banfeld)...

...e i 10 pezzi per quintetto di fiati:



... infine, un vero autore di musica minimalista (malamente stracopiato dai pianisti nostrani, Einaudi in testa): Steve Reich - Eight Lines eseguito dallo Steve Reich Ensemble:



Qui finisce il nostro (per ovvi motivi) breve blando viaggio nel pianeta Musica di Qualità. Alla luce di quanto avete visto e sentito, poniamoci alcuni punti di domanda:
- Dove si colloca il nostro amico Allevi? E' un pianista jazz?
- Si può definire un compositore contemporaneo?
- Nessuna delle due definizioni? Allora è un buon pianista di musica jazzata? O un bravo furbetto?
A voi la parola, care amiche e cari amici.
AlexSgobbio from Apulia

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente!
Finalmente una voce che si leva dal coro osannante e dice la sua! Finalmente qualcuno, che conosce lo strumento pianoforte, e vede e sente cio' che gli altri non vedono e sentono o fingono di non vedere e sentire!
Vado da tempo dicendo cose simili, magari meno tecniche non essendo io una musicista ma solo una appassionata di musica.
Purtroppo per lanciare questo Allevi hanno sparato un sacco di balle...che e' famosissimo in tutto il mondo (? Basta una ricerca con Google per scoprire la verita'!), che ha ottenuto una audizione col padrone del Blue Note e pochi giorni dopo ha suonato li' e ha fatto il tutto esaurito (??? Come si fa a crederci? Ovvio che erano tutti inviti e che hanno noleggiato il locale)
Ma i giornalisti han deciso di "far finta di nulla" e pubblicare queste stupidaggini. E lo sapete perchè? Perchè guarda caso il produttore esecutivo di Allevi (e cioè quello che ha anche una gran bella percentuale sulle vendite dei cd....) è il titolare di una delle piu' potenti agenzie di ufficio stampe d'Italia....Si occupa di Ligabue, di Sanremo e di molti altri. Ecco perchè i giornalisti trascrivono pari pari i comunicati stampa pieni di mezze-verita', senza mai mettere un briciolo del loro senso critico (se mai gliene fosse rimasto un pochino....)Ma se non critica il critico, chi lo deve fare? Se Fayenz, il decano dei giornalisti di jazz in Italia, dice che Allevi ha un tocco magico cosa devo pensare? Che si è improvvisamente rimbambito (potrebbe anche essere, data l'eta') oppure non ha potuto o voluto fare altrimenti. Cosa c’entra poi Allevi col jazz, proprio non si capisce, dato che non improvvisa una nota per sua stessa ammissione ed ogni sera ripete i suoi brani (e relative presentazioni) cosi' come li ha composti. Ma certo non è questo il punto. Jazz, non-jazz...chissenefrega delle etichette. Allevi non improvvisa, scrive canzoni per pianoforte, il che puo' anche essere un pregio, perlomeno per la grande massa. Vi ricordate Elton John in tour qualche anno fa che suonava solamente, senza cantare? E che dire di Richard Claydermann? E un disco di musiche scritte da Billy Joel per pianoforte solo, fatte suonare pero' da un altro pianista, ve lo ricordate? E' nel solco di questi pianisti che metterei Allevi, altro che Mozart del 2000, reincarnzione di Brahms o non so cos'altro.Povera Italia….la cosa piu’ triste è che chi impazzisce per Allevi crede di essere arrivato ad un livello cultural-musicale superiore….allora preferisco chi va serenamente ad ascoltarsi i Pooh, o Britney Spears, senza tante pretese.
Per non parlare della pasta col tonno, attacchi di panico e cosi' via....se parlassero di musica, invece che di stupidaggini, non avrei niente da ridire....invece....anche nell’intervista fatta da Fazio…. mi lascia alquanto perplessa lo stupore di Fazio nel leggere sulla biografia di Allevi che gia’ a 4 anni era interessato al pianoforte e ne schiacciava i tasti….ora dico io….ma ci rendiamo conto? Qualsiasi bambino viene attratto da un pianoforte, anche piu’ piccolo di 4 anni, e prova a suonarlo….questo ovviamente non vuol dire che diventera’ un musicista. Ma c’è bisogno di parlare di queste cose? Poi dice che suonava di nascosto dai suoi genitori....e dove stavano 'sti genitori? A 6 anni lo lasciavano solo in casa? Non lo sentivano suonare? (E' chiaro che si fa meno rumore a farsi le pugnette.....)....ma come si fa a credere a queste cose? Questo mi fa veramente dubitare dell'intelligenza del popolo italiota. Ma poi come si fa a chiamarlo "enfant prodige", ha 39 anni!! Mi fa piacere che un artista abbia successo anche in eta' adulta (cammariere insegna), ma perchè farlo passare da ragazzino?
Le frasi sul suo sito, poi....una specie di Moccia.....se fosse un nostro vicino di casa a dire simili banalita' diremmo che non è a posto con la testa. Siccome è Allevi, allora è un genio! Ma ci rendiamo conto? Sveglia ragazzi, non possiamo farci manipolare cosi' ed abboccare a tutto quello che ci propinano i mass-media!
Altro esempio della malafede, non di Allevi ma di chi si occupa di lui: il tanto pubblicizzato concerto a Parigi davanti a 1400 spettatori....Allevi apriva, non annunciato, il concerto della cantante di fado Cristina Branco, e quei 1400 paganti erano li per lei. Poi magari lui è anche piaciuto, ma non si puo' certo dire che abbiano pagato un biglietto apposta per il suo debutto oltralpe!! Lo so da un amico francese che era presente al concerto e mi ha chiesto poi se conoscevo ,parole sue," un disastroso pianista di nome Allievi....
Infatti l'altra cosa che mi da molto molto fastidio è questo insistere sul fatto che Allevi sia conosciutissimo all'estero e suoni ,parole sue, "in ogni angolo del mondo"....semplicemente non è vero. Basta guardare le date dei suoi concerti sul sito! Suona per il 99% in Italia, di Parigi ho gia' parlato, è stato in Cina per 2 o 3 concerti, ed adesso tornera' al Blue Note di New York (preso a noleggio, come le volte scorse). Perchè far credere il contrario? Perchè essere conosciuti all'estero, nelle nostre italiche testoline col complesso di inferiorita' ,è un valore aggiunto? Una garanzia di qualita'? In futuro potrebbe veramente essere famoso in tutto il mondo, ma per adesso no, lo conoscono solo in Italia. E non è un problema, riempie i teatri, la folla lo adora....perchè mentire? Sono queste falsita' che mi mandano in bestia, non la sua musica, ne, tantomeno, la sua persona, anche se lo trovo un po' presuntuoso, perchè se io fossi un musicista mi vergognerei a sentirmi definire "Mozart del 2000" o "reincarnazione di Brahms", soprattutto conoscendo, come solo un musicista puo' conoscere, la grandezza di questi due compositori. Oltre a un po' di talento dietro questo successo c'è anche tanta tanta fortuna, perchè non ammetterlo? Tutti i gusti sono gusti ed anzi, per il pubblico giovane a cui si rivolge Allevi sentire un certo tipo di musica anzichè le solite schifezze da Radio DJ puo' essere solo un bene. Ma l'Arte sta da un'altra parte.

Anonimo ha detto...

Concordo su tutto. Qualche settimana fa scrissi su ibs.it questo; lo "riposto". Buon ascolto...
Io penso che prima di emettere un giudizio del tipo "Mozart del 2000" o "Reincarnazione di Brahms" uno dovrebbe almeno ascoltarseli e "conoscerli" sia Mozart che Brahmas, per tacere di tutta la letteratura pianistica del '900... dubito, per conoscenza personale, delle capacita' analitiche dei "critici" musicali; diciamo che il 90% di essi riesce a malapena a distinguere un violino da una viola, una scala minore da quella maggiore, una croma da una seminiminma. Quindi posso tranquillamente affermare che questo 90% non possiede le categorie analitiche per affrontare la materia. Non vado oltre. Cito Lope De Vega, grande ispiratore delle multinazionali del disco che foraggiano i critici privi dei mezzi elementari: "Se paga il volgo sciocco e' giusto scioccamente cantar per dargli gusto". Qualcosa di geniale c'e' in tutto questo delirio: e' la definizione di "Richard Clayderman del 2007". Avrei dato come giudizio 0, ma il sistema non me lo permette. A quelli che dicono "genio" consiglierei l'acquisto almeno del Cd di Pollini coi notturni di Chopin... potrebbe essere un buon inizio

A l e s s a n d r o ∞ S g o b b i o ha detto...

JOY E DOLORI...

[ANTI_PASTO] Un Grazie di cuore a Luisa e ad Anonimo per aver arricchito la discussione, contribuendo sensibilmente ad alleviare l'alto tasso di allevite cronica diffusa qua e là per lo Stivale.

[PASTO_NATI] Meraviglie del marketing. Vero, verissimo: e allora rilancio:
Calciòpoli? Vallettòpoli? Monòpoli? Monopòli?

Allevòpoli? (Ascoli Piceno) Allevopòlli? (quelli che il buon Giovanni conosce bene!)

[SORBETTO] C'è un proverbio che la mia cara nonna Rosa da Crispiano intona più che una tantum, e dice più o meno così:

"Alessà, sind'm ammè: TuttoPassa*! Solo l'amor di Dio non passa mai..."

Sentito? Tutto passa! In attesa che questo baccano mediatico finisca - presumibilmente intorno all'ottavodecimo disco con Allevi ottuagenario enfant prodige-, il sottoscritto affettuosamente saluta e ancora ringrazia.

Alessandro from Parma

* "risulta evidente come nonna Rosa abbia qui assimilato e reimmaginato la lezione di Eraclito sostituendo però l'obsoleto ostico panta rei."
(cit. da "ROSA G.: Giovanni Allevi, Il mito spiegato e smontato da una nonna", di prossima non-pubblicazione)

Anonimo ha detto...

Allevi è un fuoco d'artificio.

molti colori un botto e basta. niente sentimento niente culturas niente pensiero.


Il niente più rumoroso che abbia mai sentito.


p.s. Ricordiamoci che siamo nell'epoca del nulla...

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)